Ed. Progetto Cultura
Le gemme - Collezione di quaderni di poesia n.12
aprile 2014
ISBN 978-88-6092-622-7
Introduzione di Cinzia Marulli
Istantanee è la raccolta vincitrice del premio Le
gemme.
Quale ne è il motivo? cosa ha portato una giuria
seria, prestigiosa, severa a scegliere tra oltre cento opere di valore proprio
quella presentata da un’autrice sconosciuta? Come mai la voce poetica di
Valentina Ferranti ha conquistato il podio?
Certo non ci sono formule matematiche che
determinino il valore di una poesia, soprattutto oggi che non abbiamo neanche
la metrica come parametro di valutazione e, per quanto si aneli all’obiettività,
il parere di un giurato è sempre un parere personale come mi ha sempre ripetuto
Maria Luisa Spaziani nei pomeriggi di letture. Però, è anche vero, che la lunga
abitudine alla lettura poetica, gli anni di studio, la sensibilità, portano il
lettore a captare subito il valore di un testo. E’ come una formula alchemica.
O forse è la forza della parola. Quella giusta.
Ecco, credo che questi fattori siano stati
determinanti nella scelta, perché le poesie della Ferranti tagliano il
pensiero. La parola diventa talmente asciutta da superare la sintesi, eppure
rimane evocativa, e significante.
Non a caso il titolo “Istantanee” si inserisce
perfettamente a simbolo del senso stesso della raccolta: la parola diviene come
uno scatto fotografico che cattura la vita e il suo movimento. Basta una
parola, come fosse una pennellata di Monet, a catturare il reale e il sogno: “lontana
la città si trasforma di sera viola.” (dalla poesia Dicembreviola).
Quello che colpisce nella Ferranti è proprio la
capacità di scolpire la lingua, di plasmarla, di trasformarla, creando regole
nuove, neologismi, espressioni inconsuete eppure chiarissime, nitide, come un’immagine
in primo piano: “Si espande/con un respiro/la città illuminata a fiammelle
elettriche,/apre la bocca/impastata di gas,/sugo rappreso,
canditi./Roma,/accesa,/si mette su un fianco infastidita./
Si tratta di un linguaggio di innovazione, che
parte dal contemporaneo per aprirsi al futuro.
Con il suo inchiostro la poetessa ci penetra,
affrontando tematiche varie dove emerge il senso della vita quotidiana
trasposto però in una dimensione altra. La vita si trasforma in uno spettacolo,
il lettore si trova oltre di essa a guardare ciò che accade, o meglio a
“sentire” quello che la poetessa ci mette in evidenza. Anche la punteggiatura diventa un mezzo di
creazione, serve a interrompere il suono, ma anche il pensiero, a separare la
parola che deve rimanere da sola per acquistare la sua potenza.
E’ tutta da scoprire la poesia della Ferranti. E’
una poesia che speriamo di leggere ancora in futuro, in nuove forme, in nuovi
testi. E’ la speranza che una voce così
significativa prosegua il suo cammino e con questa piccola Gemma desideriamo
dimostrarle, la casa editrice ed io, il
nostro concreto apprezzamento.